Ciao, sono Andrea Camillo e questa è Posta Lenta, la newsletter quindicinale dove condivido aggiornamenti e anticipazioni sui miei libri, insieme a racconti personali su quello che mi succede a New York. Grazie di essere qui e buona lettura!
Nota newyorkese
Al supermercato dove vado di solito, le persone alla cassa chiacchierano spesso. Ti chiedono come va la giornata, che programmi hai, se hai mai provato questo o quel prodotto. È un’occasione per fare small talk, quelle brevi conversazioni in cui si parla del più e del meno. Il meteo è un argomento frequente, soprattutto nelle ultime settimane.
“Eri qui l’anno scorso?” mi ha chiesto l’altro giorno la persona alla cassa.
“Sì” ho risposto, e abbiamo paragonato l’inverno passato, così mite, a questo inverno di temperature sotto lo zero, venti gelidi e neve.
New York mi ha insegnato a controllare sempre le previsioni prima di uscire. So se tira vento, quanta umidità c’è, la differenza tra gradi e gradi percepiti, quando comincerà a piovere, quando smetterà, se nevicherà o meno, se farà improvvisamente caldo.
Per me, conoscere il meteo è un modo di partecipare alla città: condividere commenti, smorfie per le frustate di vento appena fuori dalla metropolitana, sorrisi stupiti davanti alla neve che imbianca i parchi.



Diario di scrittura
Sono arrivato a una delle parti più insidiose della riscrittura: la metà. Nei primi tre o quattro capitoli, la prima stesura mi ha offerto una base solida, da cui non mi sono dovuto discostare troppo. Proseguendo, però, la storia ha richiesto interventi più significativi, e ora mi ritrovo ad aggiungere, spostare, tagliare e modificare.
Scrivendo appena sveglio, sento sempre più il bisogno di avere le idee chiare. Ieri, ad esempio, sono rimasto diversi minuti davanti allo schermo, bloccato. Alla fine ho deciso di fermarmi, frustrato dalla stanchezza e dal pantano in cui mi ero ritrovato. Oggi è andata meglio: sono riuscito a iniziare una scena nuova, del tutto assente nella prima stesura.
Le persone che scrivono tendono a dividersi in due categorie: chi segue un programma (le plotter) e chi si lascia guidare dall’ispirazione del momento (le pantser). Io appartengo alla prima, ma cerco di non essere troppo rigido. Mi piace pensare alla scaletta come a una mappa: mi dà una direzione chiara, ma lascia spazio agli imprevisti. Nei romanzi, affidarmi solo all’istinto sarebbe difficile; con i racconti, invece, riesco a concedermi una rotta più libera e vaga.
A proposito di racconti, grazie a chi ha partecipato al sondaggio della scorsa newsletter. La raccolta di racconti e la novella sono in parità, perciò dovrò rifletterci. Come ti dicevo, ho già del materiale su cui lavorare. Ti terrò aggiornatə!
Consigli di lettura


Ho iniziato il 2025 con Slow Productivity di Cal Newport, autore che seguo da tempo (di lui ho letto anche Deep Work, Minimalismo Digitale e Un mondo senza email, tutti pubblicati in Italia da ROI Edizioni).
Volevo leggerlo da un po’ ed è stata un’ottima scelta per cominciare l’anno. Newport ha il dono della chiarezza e sa raccontare processi complessi in modo coinvolgente. In questo libro propone un’idea diversa di produttività, basata su tre principi semplici e potenti: fare meno cose, lavorare a un ritmo naturale, concentrarsi sulla qualità.
Nella sua argomentazione, Newport condivide esempi celebri e spesso sorprendenti, pescando da diversi settori (televisione, letteratura, scienza, impresa). Ci sono tanti suggerimenti pratici, perché questo libro è tutto tranne che uno di quei saggi con tanti propositi e poca sostanza.
Te lo consiglio molto se cerchi più ordine ed equilibrio nella tua vita professionale.
Negli ultimi anni sto leggendo molta saggistica, spesso in contemporanea con un romanzo (ora, infatti, ho appena cominciato L’inverno dei leoni di Stefania Auci). Quando leggo un saggio, sottolineo i passaggi che mi colpiscono e alla fine li annoto su un quaderno, con parole mie. So che assomiglia allo studio, ma è un metodo che mi aiuta a rielaborare e assorbire meglio i concetti.
Tu leggi saggistica o solo narrativa? Fammi sapere se anche per te i saggi sono una buona scusa per comprare un bel quaderno, e se hai un metodo particolare per raccogliere le informazioni che ti interessano.
A presto,
Andrea
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Anche a me è piaciuto molto Slow Productivity, grande Cal!