La città continua a essere attraversata da ondate di caldo. Alcuni giorni è stato difficile trovare un filo di vento persino al tramonto. Con queste temperature, ha senso trascorrere più tempo al chiuso, eppure ultimamente sono tornato a camminare come non facevo da un po’.
Durante il ponte del 4 luglio, due settimane fa, ho attraversato strade improvvisamente vuote, dove gli autobus e qualche taxi spuntavano in lontananza come miraggi sull’asfalto bollente. In questi giorni, New York è solo una città.
Avevo eletto questo luglio torrido come il mese per rimettermi finalmente al lavoro sul nuovo romanzo, ma la rilettura della prima stesura va un po’ a rilento. Sono arrivato circa a metà del testo, provando sensazioni contrastanti. Dopo mesi di lontananza da questa storia, non so quali fossero le mie aspettative. Sapevo che avrei trovato un cantiere fermo ad attendermi, ma non so ancora come ricominciare.
Sono abituato ad affidarmi a strutture e scalette che mi guidano nella scrittura. Avere una traccia mi permette di non perdere la bussola e di portare avanti le prime stesure senza grandi intoppi. L’altro giorno, tuttavia, leggevo la newsletter di
in cui descriveva il proprio metodo di lavoro. Riflettendo sul suo caos in 10 fasi, mi sono chiesto se perdermi ogni tanto non possa far bene sia a me sia alle storie che scrivo.Dopo aver riletto il nuovo romanzo fino alla fine, credo che dovrò cercare una strada nuova per attraversarlo, forse meno comoda. Inciampando qua e là, magari correrò il rischio di trovare sorprese utili.
#LeggoLoto
Una bella notizia: Loto è stato scelto dal suo primo gruppo di lettura. È trascorso più di un mese dalla sua uscita, eppure ogni tanto devo quasi ricordarmi che questa storia è là fuori, in viaggio, e non più in una cartella del mio computer. Sono felice e grato che ci siano persone interessate ad accoglierla.
Condividere le storie è un atto di reciproca fiducia, una piccola magia. Quando ho la fortuna di confrontarmi con chi ha letto il romanzo, imparo sempre qualcosa. Una delle cose per me più belle è sapere che i personaggi siano vivi sulla pagina, al punto da far provare emozioni persino al termine della lettura. So che Valerio, il protagonista, sta avendo questo effetto e non potrei essere più contento del risultato.
Qualcuno mi ha detto anche che avrebbe voluto sapere di più su di lui e sul suo passato, dal quale partono diversi elementi che muovono la trama. In una versione precedente del romanzo avevo inserito diversi flashback che poi ho tagliato durante la revisione. Credo che sia stata la scelta giusta, perché la narrazione non ne ha bisogno, ma sono curioso di conoscere anche la tua opinione. Ti va di farmela sapere?
A presto,
Andrea
Se la storia di Valerio e Loto ti ha emozionato, potresti dedicare un minuto per lasciare una recensione su Amazon? Anche poche parole sincere possono fare la differenza e aiutare altre persone a scoprire il libro. Grazie per il tuo supporto!