Nota newyorkese
Sono tornato a New York da un mese, dopo una breve vacanza in Italia. Partire a settembre ha un po' smorzato il suo slancio, così mi sono ritrovato ad affrontare la fine del mese in affanno, senza troppa energia. Ottobre, così, è il mio settembre.
Da tre settimane, New York non fa che ricordarmi quanto questo sia il periodo più bello dell'anno. La città sta tirando fuori il suo miglior repertorio: i colori dell'autunno, le foglie che cadono romanticamente dal cielo, zucche che spuntano sui gradini delle brownstones e decorazioni di Halloween che appaiono ovunque, con insistenza, su porte e finestre.
Mentre cammino, spesso mi ritrovo a scattare foto di scene all'apparenza banali, ma lo faccio con una certa urgenza, quasi temendo che sia l'ultima occasione. Come se, il giorno dopo, potessi ripassare di lì e non trovare più quell'albero o quella zucca.
Credo che parte di quell’urgenza venga dall'energia generale che mi sento addosso in questo periodo. È la stessa energia che mi riempie di idee, tutte insieme, al punto che rischiano di accavallarsi e ostacolarsi a vicenda. Non che mi lamenti, anzi. Ma devo ricordare alla mia frenesia creativa, con gentilezza, quali sono le priorità.
Diario di scrittura
In questo momento, in cima alla lista delle priorità c’è il nuovo romanzo, anche se, purtroppo, ci lavoro con intensità un po’ discontinua. La scorsa settimana, senza un motivo particolare, mi svegliavo alle 5 o alle 6 del mattino. Non riuscendo a riprendere sonno, ho colto l’occasione per dedicarmi a delle piacevoli sessioni di scrittura mattutina, lavorando al romanzo prima di tutto il resto.
Sono riuscito a riscrivere tre capitoli interi e, dopo un'iniziale insoddisfazione, più andavo avanti e più mi convincevo che stavo andando nella direzione giusta.
Poi, purtroppo (o forse per fortuna), il sonno ha smesso di lasciarmi sveglio all'alba, e ho dovuto momentaneamente rinunciare a quell’ora di scrittura mattutina. Ora dormo di più, ma scrivo di meno. Come ti ho già detto altre volte, però, vorrei finire questa riscrittura senza trascinarla oltre il necessario, per non far passare troppo tempo prima di condividere il nuovo romanzo.
Anche perché, appena smetto di scrivere con regolarità, comincio a trovare scuse per procrastinare. Una delle mie preferite? La ricerca. Qualche giorno fa, stavo leggendo la newsletter di
in cui raccontava delle sue visite in biblioteca per lavorare al suo nuovo romanzo storico. Mi ha fatto venire voglia di tornare a studiare. Prima di essere uno scrittore, dopotutto, sono un lettore. E così, non faccio fatica a trovare ogni volta un nuovo libro da consultare, soprattutto quando può aiutarmi a scrivere una storia.Ricordo che, per La chimica dell’attimo, ormai diversi anni fa, trascorsi alcune giornate alla Biblioteca Nazionale di Roma a studiare testi di arte contemporanea. Non ne sapevo molto, ma Vincenzo Vida, uno dei personaggi principali, è un pittore contemporaneo (tra i più famosi al mondo, mica uno qualunque!), quindi dovevo assolutamente documentarmi.
Ho fatto lo stesso per Loto, immergendomi nel mondo discografico e musicale (visto che la mia esperienza da chitarrista da camera non era esattamente sufficiente). Anche per il nuovo romanzo mi sono documentato a fondo. Dopo aver scritto di giornalisti, pittori e cantanti, per chiudere questa trilogia sul tema del successo, ho scelto come protagonista un attore.
Mi sono immerso in romanzi, saggi e biografie per studiare meglio questo mondo (e l’argomento mi ha appassionato, perciò se hai suggerimenti scrivi pure!). Alcune delle letture che mi sono piaciute di più le ho già condivise qui su Posta Lenta, quindi qua e là sono sparsi indizi sul nuovo romanzo 👀.
Insomma, come vedi, quando parlo di ricerca mi basta poco per divagare. Prepararmi a scrivere un romanzo mi piace quasi quanto scrivere, anche se, alla fine, dalla scrittura vera e propria non posso sottrarmi. Devo quindi sfruttare al massimo questo slancio di ottobre per portare avanti la seconda stesura e risolvere tutto ciò che c’è da sistemare.
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Riflessioni finali (più un sondaggio)
Se sei ancora qui a leggere (grazie, lo apprezzo davvero!), avrai notato che questa newsletter è un po' più lunga del solito. L’energia di ottobre di cui parlavo, oltre a farmi lavorare con una certa costanza al nuovo romanzo, mi ha anche fatto tornare la voglia di scrivere in generale.
Scrivo e condivido per te, di certo non per me stesso, perciò vorrei sapere se ti interesserebbe leggere qui nella newsletter anche articoli più lunghi che approfondiscono aspetti legati a libri, storie e pubblicazione. Per fortuna, le idee non mi mancano e potrei condividere con te riflessioni sul processo di scrittura, la mia esperienza con l’autopubblicazione, recensioni più dettagliate di letture che ritengo interessanti o magari approfondire il lavoro (con interviste?) di altre autrici, autori o persone che sono nel mondo dei libri e che stimo.
Dato che ci sentiamo due volte al mese, potrei alternare: un appuntamento al mese dedicato a un articolo più lungo e l’altro ai nostri soliti aggiornamenti. Che ne dici?
Se ti va, fammi sapere cosa ne pensi del sondaggio e delle mie idee per la newsletter. Come sempre, ti leggo volentieri.
A presto,
Andrea
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Fare ricerca è comunque una gran bella scusa per non scrivere 😄 Per quanto uno possa documentarsi prima dell'inizio della stesura, c'è sempre qualcosa da approfondire che salta fuori quando meno te l'aspetti.