Ciao!
New York gioca con i miei sentimenti, e devo ancora abituami. Un paio di settimane fa, la città ha regalato giornate primaverili di una bellezza commovente e necessaria. Giornate in cui mi è parso di rispondere al richiamo della luce e del caldo, dove ogni momento trascorso a camminare fuori senza una meta sembrava l’unica scelta ragionevole.
Poi, forse, la città voleva insegnarmi che anche per la bellezza esistono le dosi. Così, negli ultimi giorni, tra nuvole e freddi ostinati, ho accettato che la primavera non si presenta mai davvero in anticipo e che tutto arriva quando deve arrivare, anche quando desideri che non sia così, quando vorresti aspettare ancora un po’ oppure preferiresti già essere oltre.
Magari anche per questo, continuare la revisione del nuovo romanzo è piuttosto faticoso. Ho attraversato i primi capitoli a passo svelto, pur costringendomi all’attenzione. So bene che si tratta di un momento delicato, perché intriso di stanchezza e seminato di ostacoli sotto forma di emozioni in cui è facile inciampare, specialmente quando si abitano le storie per tanto tempo.
Le incertezze mi colpiscono come le folate di vento freddo con cui New York, in questi giorni, mi ricorda come funziona marzo. Mi chiedo quanto debba ancora rimanere affacciato su questa storia, prima di accettare che sia pronta e che non abbia più bisogno di me, ma di persone disposte a leggerla. Devo concederle fiducia, oppure si tratta di concederne di più a me stesso?
In questo scenario, l’uscita di La chimica dell’attimo è una benvenuta distrazione. Trattandosi di un rilancio, mi sto concedendo di riflettere su questa storia e di raccontarla senza pressione, con una calma per me inusuale. Vivo la promozione con un piacevole misto di entusiasmo e distacco, provando una curiosità sana per la nuova traiettoria di questa storia.
Vorrei che questa tranquillità contagiasse anche il lavoro sul nuovo romanzo, visto che le due storie sono collegate. Entrambe, infatti, rispondono alla mia ossessione per il successo. In La chimica dell’attimo, Diego percorre la strada per inseguirlo a ogni costo. Nel nuovo romanzo, Valerio affronta un altro sentiero:
Né in salita, né in discesa, è una strada che sembra non portare da nessuna parte, perché è quella delle occasioni mancate, del successo che c’è stato e che se n’è andato, scivolato chissà dove. Nella mia mente, è un sentiero che procede tra rami secchi ed edifici scoloriti, una passeggiata che preferiresti risparmiarti, un paesaggio da cui vorresti distogliere lo sguardo, perché hai paura di trovarci una parte di te.
Se ti interessa saperne di più, ne parlo in questo articolo (dove accenno anche a un altro romanzo, con cui credo che terminerò questa specie di trilogia).
Il tuo marzo, invece, come sta funzionando? Ti leggo volentieri, come sempre.
A presto,
Andrea
Veloce momento promozionale per ricordarti che l’ebook di La chimica dell’attimo è disponibile al prezzo di lancio di 2,99 €. L’offerta finisce domani (22 marzo). Se vuoi approfittarne per leggere o regalare il romanzo, puoi acquistare la tua copia nello store che preferisci.
📌 Ti consiglio
Nelle ultime settimane ho provato a leggere diversi libri, ma ne ho finito soltanto uno, Padre ricco padre povero di Robert Kiyosaki. Ne sentivo parlare da anni e alla fine mi sono convinto a leggerlo, ma non mi ha convinto del tutto. Tu lo hai letto?
Cerco di alternare romanzi e saggistica, ma di recente sento la mancanza di storie belle e potenti, di quelle che ti rimangono dentro per giorni. Se hai qualcosa da consigliarmi, sono sempre in ascolto.
Per trovare una storia in grado di emozionarmi molto, sono dovuto passare dalla pagina allo schermo. Arrivando un anno dopo i suoi sette Oscar vinti, ho guardato Everything Everywhere All at Once. Mamma. Mia. Che. Film. Una gioia per tutti i sensi, un regalo meraviglioso. Da vedere e rivedere. E rivedere.
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Padre ricco padre povero, sono anni che sono indecisa se leggerlo o meno. Solito manuale scontato di self-help e produttività?
Il mese di marzo mi mette sempre in soggezione. A me che piace l'autunno e starmene sotto le coperte, questo risveglio sembra una sorta di obbligo a ripartirequando in realtà, soprattutto in questo periodo, vorrei solo starmene ferma qui ancora per un po'.