In metropolitana, l’aria condizionata fredda i miei pensieri, tenendoli bloccati per dieci, quindici o venti minuti. Sul marciapiede, mi accolgono ventate di caldo e di rumori.
New York è casa, eppure mi trovo a cercare momenti di fuga dentro e fuori la città. Dalla città stessa? Dai miei pensieri? Accelero il passo verso le strade meno affollate, raggiungo la linea verde di un parco con urgenza, arrivo sul lungofiume come se stessi nuotando a perdifiato verso il bordo.
Lo scorso fine settimana ero in New Jersey. Sono cresciuto in provincia, eppure il ritmo suburbano qui è un’altra cosa, specie quando lo paragoni a quello newyorkese. Il paragone però non esiste, non si posso confrontare due bisogni diversi. Mentre camminavo nel verde, mi sentivo al tempo stesso perso e nel posto giusto, smarrito e arrivato, lontano e vicino.
Quando sento il silenzio, dentro di me si alza il volume. E quando il volume è troppo alto, mi domando quando potrò permettermi di nuovo la calma, se la calma farà mai per me.
Giorni fa ero a Citi Field, per vedere i blink-182. In piedi, cantavo le canzoni della mia adolescenza con la gola che chiedeva pietà. La memoria mi passava le parole prima ancora che io potessi chiedermi dove andarle a ripescare, come quando cammini a passo spedito in una stanza buia, rendendoti conto che non hai sbattuto da nessuna parte.
Tra fuochi d’artificio, fiamme soffiate in alto contro il cielo del Queens e il petto che batteva forte al ritmo dei bassi, ero al centro di una battaglia contro il silenzio. Cantavo e urlavo e, in qualche modo, dentro di me si abbassava il volume.
Anche quando scrivo oscillo tra tranquillità e turbolenza. Mentre scrivevo la prima stesura del nuovo romanzo, andavo avanti velocemente, senza guardarmi indietro. Chissà che cosa sto combinando, mi chiedevo. Poi l’altro giorno ho finito di rileggere la prima stesura e l’ho trovata ordinata. Troppo ordinata.
Il furore che mi aveva spinto ad andare avanti mi è apparso ora fermo sulla pagina. Il colore si è asciugato e mi sembra più scuro o più chiaro rispetto a come ricordavo, sorprendente e deludente al tempo stesso. Adesso devo combattere il desiderio di correre verso un’altra storia. C’è sempre una prossima storia, no?
Invece devo cercarla e ritrovarla qui dove credevo di averla lasciata. LR è il romanzo che concluderà la trilogia dedicata al tema del successo, iniziata con La chimica dell’attimo e proseguita con Loto. Forse per tornare al lavoro su questa storia dovrò affidarmi proprio al bisogno di concludere, di raggiungere il bordo soltanto per il tempo necessario a spingermi di nuovo altrove.
#LeggoLoto
Leggere i commenti, i messaggi e le recensioni delle persone che hanno letto Loto mi fa ripensare ai dubbi che hanno accompagnato la scrittura. Non volevo lasciare andare questo romanzo e ci ho messo un po’ a decidermi. Dopo averlo fatto, però, mi sono reso conto presto che questa storia sarebbe stata in buone mani e che Loto avrebbe iniziato un bel viaggio.
Se anche tu vuoi farne parte, ordina la tua copia e scopri come i sogni nuovi possono rimettere insieme i pezzi dei sogni infranti.
Hai già letto Loto? Se la storia di Valerio ti ha emozionato, le tue parole sincere possono aiutare altre persone a scoprire il libro. Grazie di cuore per il tuo supporto!
Consigli di lettura
Scrivendo di musica, concerti, silenzi, rumori, provincia e città, ho ripensato a due libri che non ho letto di recente ma che hanno un posto speciale dentro di me (e anche nella scrittura di Loto). Si tratta di due romanzi diversi ma simili, uniti dalla musica e dall’amicizia.
Shotgun Lovesongs è la storia di Henry, Lee, Kip e Ronny. Un tempo erano amici, poi la vita li ha sparpagliati qua e là, più o meno vicini. Quando le loro traiettorie si incontrano di nuovo, la loro cittadina nel Wisconsin diventa la scenografia indimenticabile per una detonazione di ricordi, emozioni e segreti.
Il tempo è un bastardo è un capolavoro. Lo dico subito, per giocare a carte scoperte. Come tanti capolavori, merita pazienza ma ripaga con gli interessi. Questo è un romanzo di racconti, un puzzle che segue le vite dei personaggi in fasi diverse delle loro vite. Ci sono città diverse, decenni diversi, persone diverse, punti di vista diversi. Anche qui, l’amicizia è il filo a cui aggrapparti per attraversare una storia che ti farà scoprire il piacere di perdere la bussola e, alla fine, di liberartene.
A presto,
Andrea
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