Storie da obliterare
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Di alcuni luoghi si sente dire che sono “ricchi di storia”, solitamente intendendo la Storia con la esse maiuscola. Negli ultimi giorni, sono tornato in diversi luoghi che non visitavo da un po’. Posti che hanno richiamato ricordi, persone e fasi della mia vita che riesco a riconoscere solo stringendo gli occhi e lasciando vagare lo sguardo. Mi sono lasciato attraversare da tutte queste mie storie con la esse minuscola, permettendo loro di ronzarmi attorno senza pungermi.
In un tramonto in spiaggia sono confluiti tanti altri tramonti, tante altre spiagge. La luce rossa del cielo e i granelli di sabbia si sono mescolati ad altri cieli, ad altre sabbie. Il vento freddo della primavera ancora giovane mi ha spinto sulla faccia ricordi vicini e lontani. Ho concesso loro uno sguardo rapido, tirandomi indietro un attimo prima che la nostalgia li rovinasse (ma non so se ci sono riuscito).
Ho finito di riscrivere il nuovo romanzo e avevo pensato di concedermi una pausa, ma l’idea di rimanere senza una storia mi ha spaventato o forse mi è solo sembrata innaturale. Così ho cominciato a scriverne un’altra, muovendo i primi passi insieme ai suoi personaggi ma avventurandomi soprattutto nei suoi luoghi. Quando scrivo, vorrei trasmettere a chi legge quello che immagino, ma al tempo stesso spero che veda qualcosa di diverso, permettendomi di scoprire ciò che io non ho immaginato.
Mi piace pensare che le storie siano un biglietto per iniziare un viaggio da fare in compagnia, ognuno con in mente il proprio itinerario da adattare, mischiare, cambiare, dimenticare. Spesso temo di perdermi e mi dico che devo sostituire la curiosità alla paura. Non sempre ci riesco, così continuo a provarci.
A proposito di storie che fanno viaggiare, ne ho una che attraversa l’Atlantico avanti e indietro. In una libreria di Manhattan, Marta ha trovato una copia di “Regalo di Natale”, una raccolta di gialli a tema natalizio pubblicata da Sellerio nel 2013. Il libro ha dentro un bollino della Libreria Luxemburg di Torino, così Marta me lo ha affidato per farlo tornare a casa, in Italia, ma non subito. Dopo averlo letto, infatti, ho deciso di fargli continuare il suo viaggio. Così dopo Torino, New York e Roma, adesso questa copia arriverà a Lecce, dove verrà presa in custodia prima di essere spedita altrove. Chissà, magari tornerà a Torino proprio per Natale, oppure farà un giro ancora più largo. L’idea è di poterla geolocalizzare durante il suo girovagare di lettura in lettura e di città in città.
E tu ce l’hai una storia da farmi obliterare per visitare un luogo che ti è caro? Ti aspetto qui, fermo sulla banchina.
A presto,
Andrea