Settembre non è facile.
C’è tanta energia, molte persone lo considerano un ritorno, altre un inizio (magari il vero inizio dell’anno). Anche io di solito mi lascio coinvolgere da questa spinta stagionale. È tutto un fervore di progetti da iniziare, terminare, rispolverare. Cose da chiudere entro la fine dell’anno e da immaginare per quello che verrà.
Settembre è movimento, è fare. Ma stavolta avevo bisogno di altro. Così il mio settembre (fin qui) è stato aspettare, osservare, stare.
Considerando il nome di questa newsletter, forse questa necessità di rallentare non ti sorprende. Anzi, magari è proprio quello che desideri anche per te. Perciò eccoci qui a parlarne.
Ho dedicato la fine della primavera e tutta l’estate all’allenamento per la mia prima corsa (te ne ho parlato nell’ultima newsletter). Dopo mesi trascorsi letteralmente correndo, quindi, credo che questo cambio di passo per me sia non solo benvenuto, ma fisiologico.
Perciò, anziché aggiungere e iniziare, sto rimanendo.
Resisto alla tentazione di sentirmi in ritardo o tagliato fuori, rifletto. Corro quanto il mio corpo mi dice che posso correre in questo momento. Leggo libri che ho piacere di leggere, se e quando ne ho voglia (e interrompo le letture che non funzionano). Lascio arrivare e passare idee, facendole abitare con me per un po’ senza acciuffarle a tutti i costi con la scrittura.
Intendiamoci, non è tutto serenità, lunghi respiri e cieli limpidi.
Come dicevo poco fa, per me si tratta di resistere e qualche volta anche di combattere con la mia abitudine a programmare e stabilire obiettivi. Con lo studio dello spagnolo, ad esempio, sto facendo i conti con un po’ di delusione e di frustrazione, perché speravo di fare progressi più significativi e di mantenermi più motivato. Ma se ho il lusso di non avere fretta, perché aggiungerla a tutti i costi?
Perciò eccomi, a fine settembre, a riflettere su come obiettivi e bisogni possano (ogni tanto) andare d’accordo.
L’autunno, poi, è una stagione preziosa, e vorrei godermela senza distrazioni o urgenze. E tu come vuoi attraversarla?
A presto,
Andrea
Cartolina newyorkese
Sarà perché ci ho passato gran parte del tempo correndo, sarà per i suoi colori di settembre, ma Central Park è davvero un regalo
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