Rifugi
Bentornatə o benvenutə a Posta Lenta, la newsletter da leggere mentre aspetti di fare tardi.
Sono settimane di dubbi vecchi e nuovi, di incertezze di stagione. Mi sento in un momento di passaggio dove osservo i cambiamenti con curiosità e sospetto. Per questo mi viene spontaneo costruirmi un riparo con gli strumenti che ho e che so usare, tirando su una capannetta sgangherata fatta di storie raccattate un po’ dove capita.
Mi circondo, così, di pareti familiari che sanno al tempo stesso raccontarmi qualcosa di nuovo. Leggo, scrivo, prendo appunti, mi aggiro afferrando storie per provare a tenere in piedi il rifugio nell’attesa che diventi resistente, sperando che il vento e la pioggia gli diano un senso senza abbatterlo.
New York è un posto che se vuoi ti assomiglia, che può riflettere quello che sei e quello che sai. Il prezzo di questo privilegio è che ti costringe a guardare anche quello che non sei e quello che non sai. In un certo senso, è New York stessa la mia capanna fatta di storie e di cose note, il luogo in cui provo (un po’ illudendomi) di riconoscermi, cercando pezzi di me in una città d’altri.
Dico spesso che anche questa newsletter è un rifugio. Scriverla mi permette di affidare e soprattutto di ricevere. Grazie all’ultima puntata e alle risposte che sono seguite, ho potuto formare il gruppo di beta-reader a cui inviare in anteprima il mio nuovo romanzo. Ne è nata una conversazione mi sta ricordando ancora una volta il valore delle relazioni che si sviluppano attorno alle storie, suscitandomi emozioni superate in grandezza solo dalla gratitudine.
Per questo (e perché Posta Lenta ha superato il traguardo simbolico ma importante delle prime cento iscrizioni), ho pensato di ricambiare l’attenzione e l’affetto che mi arriva grazie alla newsletter condividendo qui con te un mio racconto inedito. Si intitola Specchi. Come dicevo poco fa, quando ho bisogno di un riparo finisco sempre per cercarlo e trovarlo nelle storie, sia scrivendole sia ascoltandole.
E la tua capanna, invece, di cosa è fatta? Che cosa ci porti dentro?
A presto,
Andrea
P.S. Per l’occasione ho concesso a Posta Lenta un cambio di look, dandole un logo nuovo. Spero ti piaccia quanto piace a me.
🗽 Newyorkesità
Ho pensato che questa newsletter fosse già un po’ densa, quindi in questa puntata di Newyorkesità mi limito a condividere una foto che racconta quello che si vede in città in questi giorni.
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📚 Che mi leggo?
Dopo tanti romanzi che mi hanno lasciato tiepido, ho letto una storia a cui pensavo di continuo quando non la stavo leggendo. Si tratta di Yellowface di R. F. Kuang, che per mesi mi ha guardato e si è fatto guardare con insistenza in tutte le librerie dove sono stato (anche per merito della sua copertina). Kuang è già nota in Italia grazie ai suoi romanzi fantastici (Babel è l’ultimo uscito), ma Yellowface è il suo primo libro di narrativa non di genere. Come ho scritto su Goodreads, è una storia che mostra ferite e ci butta sopra un pugno di sale, un “Delitto e castigo” ambientato nell’editoria contemporanea. Purtroppo per ora si può leggere solo in inglese, ma credo che arriverà presto anche in Italia, perciò se ti incuriosisce segnati il titolo, ne vale la pena.