Non è stata una delle mie migliori estati. L’ho capito abbastanza presto, facendo subito pace con l’idea che avrei aspettato la fine della stagione con serena impazienza.
Per fortuna nelle ultime settimane New York mi ha regalato un agosto fresco, limpido e splendidamente desolato. L’aria d’autunno è stata una un’illusione precoce e gradita, grazie alla quale ho potuto sopportare il proseguire di una stagione che un tempo mi era necessaria e che ora è diventata un ostacolo ostinato.
Così, anche quest’anno, assecondo il ritmo pre-settembrino da ritorno a scuola per pensare a nuovi inizi e dedicarmi a sforzi più o meno efficaci di sistemare, riorganizzare, programmare. Anziché scrivere, è il momento dei pensieri sulla scrittura, quindi faccio ricerche, leggo libri, penso al modo migliore per mettere più a fuoco il mio nuovo protagonista. Insomma, provo a convincermi che faccia tutto parte del lavoro per il nuovo romanzo e che non sia l’ennesima scusa per rimandare la riscrittura.
In questo periodo, poi, mi presento puntuale all’appuntamento con la cancelleria e torno a guardare video e recensioni su planning, bullet journaling, taccuini giapponesi, diversi formati di agenda, taccuini tascabili presentati come rimedio per la dipendenza da cellulare, persone che costruiscono quaderni nel proprio garage con ago e filo. Cose così.
Per non farmi mancare nulla, ispirato da questa bella storia condivisa da
, ho guardato anche video sulle macchine da scrivere (ma, avendone già due in Italia, per fortuna ho resistito all’impulso di comprarne un’altra, virando le ricerche su “macchina da scrivere bagaglio aereo”).Tra un video e l’altro, per un po’ ho fatto finta di ignorare la contraddizione (il mio obiettivo è avere meno taccuini, non - ahimè - comprarne altri). Negli ultimi mesi, infatti, la situazione taccuini mi è decisamente sfuggita di mano. E, malgrado la mia passione per i quaderni e la scrittura a mano, avere pensieri, idee e progetti sparsi qua e là non mi è affatto d’aiuto.
Prima di intervenire, avevo un’agenda, tre quadernetti tascabili (per gli appunti di lavoro, gli appunti sulla newsletter e la promozione dei libri, gli appunti misti), un quaderno per il nuovo romanzo, un diario per i pensieri di fine giornata, un diario delle letture (grazie al consiglio di
), un quaderno per gli aggiornamenti giornalieri sulle sedute di scrittura, un quaderno con le liste da fare per l’uscita di Loto, un quaderno con idee per romanzi, racconti, titoli, nomi di personaggi, frasi e descrizioni da utilizzare. Senza contare appunti volanti e note sparse sul cellulare.Ho scritto questo elenco non per il gusto per annoiarti, ma per dare forma visibile a una situazione insostenibile, che tuttavia è diventata un’occasione per riflettere e fare ordine (anche mentale). Perché per me questo mucchio di quaderni significava disperdere, iniziare senza finire, prolungare sensi di colpa e delusioni da una pagina all’altra, una volta a righe, una volta a quadretti, una volta in bianco.
Così, ho provato a domandarmi di quanti spazi avessi davvero bisogno. Ho assecondato il mio bisogno di semplificare e rimesso a fuoco la mia propensione al minimalismo, unendo doppioni, rinunciando a pagine inutili e binari morti, strappando, ricopiando. Il risultato è un numero di taccuini che può sembrare ancora eccessivo, ma l’importante per me era prendere consapevolezza della dispersione e ascoltarla, per capire come affrontarla.
Non so se questa riorganizzazione concreta e simbolica mi condurrà effettivamente verso un autunno più ordinato, nitido e consapevole. Lo spero e mi impegnerò affinché sia così. Soprattutto, mi auguro che avere meno spazi in cui scappare mi permetta di camminare comunque su strade in cui sentirmi comodo e ispirato.
Prima di salutarti, una nota di servizio. Dopo aver resistito tutta l’estate, a settembre mi prenderò una pausa. L’appuntamento con Posta Lenta tornerà non tra due ma tra quattro settimane (lo so, è tanto). Se sentirò il bisogno di scriverti prima, lo farò. Nel frattempo, per non interrompere bruscamente la nostra corrispondenza, ti chiedo: anche tu in questo periodo dell’anno senti il bisogno di tracciare una linea e fare ordine? Inoltre, se come me sei una persona fissata con quaderni e cancelleria varia, mandami la foto del tuo taccuino preferito, della tua agenda o - se hai l’asso nella manica - della tua macchina da scrivere. Sono curioso di leggerti!
A presto,
Andrea
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Io come te grande fan di cartoleria di tutti i generi, mentre gli altri bambini piangevano perché non volevano tornare a scuola io esultavo perché potevo comprare quaderni, diari, penne.. comunque mi sono data anche all'on-line perche non riuscivo più a trovare quello che mi serviva, ora sono drogata di Notion (non so se lo conosci ma se scrivi Notion tutorial su YouTube potresti entrare in un tunnel infinito)