Ciao, sono Andrea Camillo e questa è Posta Lenta, la newsletter quindicinale dove condivido aggiornamenti e anticipazioni sui miei libri, insieme a racconti personali su quello che mi succede a New York. Grazie di essere qui e buona lettura!
Nota newyorkese
Finora la primavera si è affacciata in città soltanto a sprazzi. Le giornate ancora troppo fresche impediscono di fantasticare sulla bella stagione, ma i colori cominciano a raccontare qualcosa di diverso.
Diario di (non) scrittura
Nelle tre settimane dall’ultima newsletter, sono arrivato alla fine della riscrittura del nuovo romanzo. E ho deciso di fermarmi.
Come ti confessavo nelle scorse email, la mia motivazione è andata sulle montagne russe durante questa seconda stesura. Anche se mi sono ripetuto che è normale, e che ho vissuto sensazioni simili con altre storie, stavolta ho deciso di ascoltarmi e prendermi una pausa.
Scrivere è una delle cose che mi dà più piacere e, al tempo stesso, che mi fa più penare. Eppure, anche nei momenti difficili, ho sempre trovato una scintilla da inseguire durante il lavoro: la curiosità per la reazione di un personaggio, l’idea per una scena, la soluzione per chiudere un capitolo. A volte erano grattacapi, sì, ma mentirei se dicessi che non me li godevo.
Ecco, nelle ultime settimane non mi sono goduto quasi nulla di questa riscrittura. Continuavo a dirmi che la parte centrale del romanzo è sempre la più tosta, che andando avanti le cose sarebbero migliorate. Invece, sono peggiorate.
Non è stato facile accettarlo. Quando scrivere è frustrante, non scrivere lo è altrettanto. Ma insistere, adesso, non ha senso. Così prendo una pausa a tempo indeterminato da questa storia.
Avevo in programma di pubblicarla nei prossimi mesi, e non escludo che alla fine potrebbe succedere. Al momento, però, preferisco metterla da parte e ascoltare altre idee.
Per fortuna, l’abitudine di svegliarmi presto è rimasta. Sto provando a sostituire la sessione mattutina di scrittura con una corsa al parco. Almeno eviterò di pensare a tutte le parole che non scrivo. Vediamo quanto resisterò!
Non è la prima storia che lascio andare, ma ogni volta è difficile. Spero che questo periodo mi aiuti a schiarire la mente e ad accogliere quelle idee a cui, finora, non avevo permesso di avvicinarsi.
Ero indeciso se condividere o meno questo aggiornamento, ma poi ho pensato che forse anche tu potresti aver vissuto qualcosa di simile. Per questo ti chiedo: ti è mai capitato di sentire il bisogno di fermarti, mettere in pausa qualcosa, chiudere un progetto o lasciarlo andare?
Se ti va di raccontarmelo, rispondi a questa email. Mi piacerebbe sapere com’è andata.
A presto,
Andrea
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Saper fermarsi, libera. 🌹
"Scrivere è una delle cose che mi dà più piacere e, al tempo stesso, che mi fa più penare"
"Quando scrivere è frustrante, non scrivere lo è altrettanto"
Sono sensazioni che conosco molto bene. In questi momenti c'è solo una cosa da fare, ed è proprio staccare e prendersi una pausa dalla scrittura. Vedrai che tornerai carico di nuove idee ;)
PS: se può servire come incoraggiamento, mia moglie ha appena finito "Loto" e le è piaciuto